
I vaccini a 2-8°C e -20°C anti covid-19 dovranno affrontare una sfida nuova, rispetto allo scenario della tipica somministrazione dei vaccini a cui siamo abituati. Infatti, dovendo essere somministrati ad un elevato numero di persone in un tempo relativamente breve, è previsto che saranno organizzati un elevato numero di punti di vaccinazione fuori dalle strutture ospedaliere ed ambulatoriali classiche, come drive-in o campi outdoor e non è escluso il coinvolgimento dei medici di base.
Tutto questo permetterà di moltiplicare i punti di somministrazione del vaccino alla popolazione, onde agevolare il mantenimento delle distanze di sicurezza e consentire al contempo una elevata affluenza delle persone.
Considerando lo scenario che si prospetta nei prossimi mesi, il vaccino si troverà ad essere tenuto in luoghi dove probabilmente o normalmente non ci sono le condizioni per garantire in modo semplice il rispetto del mantenimento della catena del freddo.
Va considerato che, sebbene il vaccino a 2-8°C e quello a -20°C non richiede una temperatura di conservazione proibitiva, come quello a -70°C, e saranno pertanto con ogni probabilità quello su cui il SSN punterà per una vaccinazione di massa, ad ogni modo non è possibile abbassare l’attenzione sull’importanza della conservazione di questo vaccino alla corretta temperatura, in quanto come quelli a -70°C, se esposto a temperature superiori a quelle previste, perdono la loro efficacia.
Tutti i vaccini, compresi quelli a -20°C e -70°C, vanno scongelati a 2-8°C prima della somministrazione. In questo scenario, vanno previste le metodologie migliori da implementare per consentire l’immediata dotazione di qualunque punto di somministrazione, ovunque esso si trovi, con sistemi affidabili e capaci di garantire le prestazioni di mantenimento della catena del freddo in ogni situazione, sia in ambienti outdoor, dove magari manca la corrente, sia in ambienti indoor, ma dove però solitamente non ci sono sistemi di refrigerazione idonei per il 2-8°C, vedi ad esempio presso gli studi dei medici di base.
Puntare su imballaggi pre-attivati, qualificati per durare fino a 5 giorni e che mantengono la catena del freddo a 2-8°C o a -20°C, senza necessità di utilizzare energia elettrica e senza impiego di batterie da ricaricare o sostituire, perché non elettrici, rappresenta la soluzione perfetta per fronteggiare una fase transitoria ma al contempo così intensa di vaccinazione nei prossimi mesi.
Gli imballaggi passivi attivati con masse termiche riutilizzabili prodotti da Dryce, sono sistemi qualificati per il trasporto e la conservazione di vaccini e farmaci a 2-8°C e -20°C garantiscono il mantenimento della temperatura di conservazione prescritta fino a 5 giorni. Le masse termiche che vengono utilizzate per refrigerarli sono riutilizzabili e si attivano in un normale freezer domestico.
Le soluzioni a 2-8°C e -20°C per vaccino e farmaco Dryce sono disponibili in due varianti ThermoBlock e ThermoKube. Dryce possiede una gamma completa per il trasporto e conservazione a 2-8°C e -20°C da piccoli quantitativi di vaccino ad un numero elevato di dosi. Con gli imballi passivi Dryce è possibile sostenere le esigenze del SSN ad attivare in qualunque momento ed in qualunque luogo un punto di vaccinazione, senza dover affrontare ingenti investimenti in frigoriferi specifici per il 2-8°C e -20°C.
Gli imballi parcel possono essere trasportati a mano, movimentati senza problemi ed attivati ogni 5 giorni, utilizzando dei normali freezer domestici per l’attivazione delle masse termiche. E’ possibile contare su una gamma molto ampia da 3lt di capienza fino a 1000lt, permettendo di prevedere e soddisfare tutte le casistiche di stoccaggio a 2-8°C e -20°C.
Le soluzioni parcel della gamma ThermoBlock e ThermoKube, rappresentano la perfetta sintesi di efficienza, durata nel tempo, garanzia di mantenimento della temperatura, ingombro adeguato alle esigenze di stoccaggio e resistenza alle sollecitazioni.
Questi imballaggi refrigerati sono utilizzati dalle primarie case farmaceutiche per trasportare in sicurezza prodotti termosensibili ovunque nel mondo, senza impiegare frigoriferi e mezzi di trasporto refrigerati.
La versatilità di queste soluzioni in ottica campagna vaccinale straordinaria anti covid-19, specialmente nei vaccini a 2-8°C, consentirà di poter avere, trasportare e stoccare in qualunque luogo vaccino a 2-8°C, senza rischio di deviazioni di temperatura.
L’estrema semplicità di assemblaggio e di attivazione di questi imballaggi, li rende i candidati perfetti per tutti quei casi in cui a contare dovranno essere il numero di vaccinazioni da fare al giorno e non il problema di come conservare giornalmente e/o di come trasportare il vaccino alla corretta temperatura.
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Domande frequenti
Trasportare a -80°C richiede un grosso impegno tecnologico, infatti la termostatazione a questa temperatura è possibile soltanto abbinando al ghiaccio secco, come mezzo refrigerante, contenitori isotermici con elevate prestazioni. Le durate che possono essere gestite con i contenitori, usualmente adottati sul mercato, sono variabili nel lasso di 24-96 ore al massimo. I nuovi imballi ad elevate prestazioni sviluppati di recente, per il trasporto dei vaccini per il covid a -70°C, presentano delle caratteristiche mai introdotte prima in una soluzione di packaging di questo tipo e consentono di garantire una durata fino a 10 giorni, dal momento della preparazione dell’imballo. In ogni caso per garantire il mantenimento della corretta temperatura per tutto il tempo, è fondamentale prevedere un contatto diretto tra ghiaccio secco e prodotto trasportato. Pertanto questi sono sistemi di refrigerazione per contatto, vale a dire che il prodotto trasportato, vaccino o farmaco, è immerso in ghiaccio secco. Questa è l’unica condizione che consente di raggiungere al cuore del prodotto trasportato il valore corretto di temperatura in modo certo e duraturo. Ovviamente la soluzione ha una durata e tale durata è dovuta alla progressiva scomparsa del ghiaccio secco, che, cedendo frigorie al prodotto trasportato, si trasforma in anidride carbonica gassosa.
Al termine del periodo di durata di attività dell’imballo, al suo interno il ghiaccio secco sarà del tutto scomparso. In ogni caso dato che la temperatura di conservazione dipende dall’essere immerso in ghiaccio secco, questi imballaggi richiedono per una corretta conservazione della temperatura, di mantenere per tutta la durata del trasporto il prodotto immerso in ghiaccio secco. Pertanto, in caso fosse necessario prolungare la permanenza del prodotto nell’imballaggio, ad esempio se fosse necessario prolungare la durata della conservazione del vaccino del covid a -70°C per oltre 10 giorni, sarà indispensabile prevedere un refill, cioè addizionare altro ghiaccio secco nell’imballaggio. Questa operazione consentirà di prolungare in modo indefinito la durata della conservazione, a patto che venga eseguita a tempo debito ed in maniera corretta.
A differenza dei trasporti a -80°C, quelli a -20°C ricadono nell’ambito di una casistica più usuale. Infatti le aziende farmaceutiche, ma anche quelle alimentari, sono solite pianificare spedizioni a questa temperatura. In questa circostanza sono ampiamente adottate sia soluzioni con refrigerazione attiva, cioè mezzi di trasporto dotati di celle a -20°C, che soluzioni dotate di refrigerazione passiva, cioè imballaggi capaci di refrigerare autonomamente il prodotto trasportato, più o meno simili a quelli usati per i trasporti a -80°C. Anche il magazzino delle soluzioni a -20°C non desta preoccupazioni nel sistema logistico e produttivo, in quanto è estremamente comune disporre di celle frigo a -20°C di varie dimensioni.
Il vantaggio indiscutibile degli imballaggi refrigerati nel trasporto a -20°C nasce quando è necessario operare una parcellizzazione delle spedizioni. Ad esempio, se bisogna distribuire su base nazionale uno dei nuovi vaccini per il covid tra quelli conservati a -20°C allora si pone il quesito di come garantire l’integrità della catena del freddo di tanti imballi di medio-piccole dimensioni spediti a tutti gli ospedali, ASL e punti di somministrazione, sparsi in maniera molto capillare sul territorio, dagli hub logistici nazionali di riferimento. In questo caso può essere vincente adottare dei sistemi estremamente sicuri ed affidabili, qualificati per questo tipo di spedizioni ed impiegati da almeno un paio di decenni quotidianamente nella logistica tradizionale del farmaco a -20°C. Utilizzare un imballaggio isotermico attivato con ghiaccio secco o con masse termiche eutettiche può essere una soluzione immediata e senza rischi per consentire la corretta conservazione della catena del freddo, permettendo quindi di utilizzare una normale struttura di corrieri celeri per recapitare nello spazio di 24h il prodotto in qualunque destinazione d’Italia.
Dryce è il primo produttore italiano di imballi isotermici refrigerati qualificati per trasporto vaccini e farmaci
Inoltre è il primo produttore nazionale di ghiaccio secco e, assieme alla propria casa madre Nippon Gases, è tra i primi tre produttori in Europa della materia prima, necessaria per produrre ghiaccio secco.
Dryce è l'unico grande produttore Europeo di ghiaccio secco che integra l’intera filiera produttiva dalla produzione della materia prima, CO2 liquida, alla produzione del ghiaccio secco alta densità, alla progettazione e realizzazione degli imballaggi necessari al suo impiego, per il trasporto a temperatura controllata di farmaci e prodotti termosensibili nei range da -78°C a -50°C, da -20°C a 2-8°C, fino a 15-25°C.
L’esperienza ultra ventennale, conferisce a Dryce il know-how specifico per fornire una consulenza qualificata sulla logistica e sulla conservazione di prodotti farmaceutici a temperatura controllata.
Dryce dispone di un'ampia gamma di contenitori isotermici, monouso o riutilizzabili, in materiali dalle elevatissime prestazioni di isolamento termico. Dryce progetta, realizza e qualifica in camera climatica ogni tipologia di imballo isotermico refrigerato, per la conservazione in catena del freddo di farmaci e vaccini. La struttura produttiva ed il lab center di Dryce sono i primi in Italia per dimensioni e capacità di sviluppo R&D.
Il nostro Customer Service Dryce è costantemente operativo nella gestione "just in time" delle esigenze di approvvigionamento dei propri Clienti, al servizio di Case Farmaceutiche, Ospedali, Laboratori di analisi e Operatori Logistici.